LA MATERIA ONIRICA
La maggior parte dei sogni si sviluppa a partire dalle percezioni accumulate nello stato di veglia. Si dice spesso che non è poi così strano l'aver sognato questo o quest'altro, perché se ne era per esempio parlato proprio il giorno prima. Ma ci dobbiamo rendere conto che alla fine di una giornata le informazioni sensoriali registrate sono migliaia.
Perché dunque aver isolato un'immagine in particolare se non per la sua perfetta corrispondenza con il simbolo che deve arrivare fino a noi?
E' naturale che l'immaginario onirico si nutra proprio della nostra vita quotidiana, la natura, così prodiga in apparenza, procede in economia, non si mette a inventare immagini quando ne ha già sotto mano. Di ogni immagine pertinente fa il suo materiale di lavoro e la mette in scena e la trasforma secondo le necessità. Il sogno seleziona le percezioni in funzione di un messaggio índirizzato a colui che sogna, e possono essere uditive, olfattive, gustative, tattili o chironomiche ma soprattutto visive, dato che si sogna essenzialmente mediante la vista.
L'ordine delle immagini è fondato su una «logica» dei sentimenti, istituendo un confronto col linguaggio, nel sogno le immagini sono le parole e i sentimenti la sintassi, ed è stato appunto un sogno a confermarmelo, come i sentimenti non sono di natura razionale, cosi la concatenazione del messaggio non è sempre logica. Ci si trova spesso di fronte a una narrazione stupefacente che provoca imbarazzo in chi la racconta.
Jung riconosce che, nel sogno, «(...) le immagini e le idee sono meno razionali, quindi più incomprensibili», e spiega: «(...) per uno spirito scientifico, fenomeni come le idee simboliche creano imbarazzo, perché non si riesce a formularle in maniera soddisfacente per il nostro intelletto e la nostra logica».
Per quanto assurdo il sogno possa apparire, bisogna annotarlo tale e quale, esigendo esso la nostra sottomissione ai fatti psichici che rappresenta. Così ho sognato una «carretta-barca-cuscino d'aria trainata da un cavallo preceduto da una sega meccanica, che viaggiava nel bosco». Una carretta che sia al tempo stesso barca e cuscino d'aria non rientra, al momento, nei nostri usuali schemi logici.
Il triplo veicolo può servire a spostamenti via terra, acqua, aria. Il senso globale del sogno si riassume in questi termini: «Poco importa che tu evolva (veicoli) con difficoltà (carretta), c'è in questo momento in te un istinto sicuro (cavallo) che in maniera radicale ed efficace (sega meccanica) apre una strada attraverso ciò che non è chiaro (bosco)». Il sogno mi invita a fidarmi del mio istinto, ad abbandonarmi alla mia intuizione per evolvere a livello di corpo (carretta + terra), anima (barca + acqua) e spirito (cuscino d'aria + aria).
La parte di noi che sogna è l'anima; essa ha un suo linguaggio, la cui essenza è simbolica, anche se in realtà non parla, non si esprime con suoni articolati dotati di senso, dove le varie lingue aderiscono alla materia sia con il suono sia con la scrittura.
L'anima non parla, si manifesta, proietta messaggi verso l'esterno con mezzi suoi propri (segni e simboli), il suo linguaggio trascende, per la sua universalità, tutte le lingue della terra.
L'anima ha una conoscenza diretta delle realtà che organizza in linguaggio, senza passare per le parole.