Sud America luoghi misteriosi

luoghi misteriosi isola pasquaI luoghi misteriosi del Sud America sono tra quelli che preferisco perché racchiudono magia del luogo con il contatto delle civiltà più primitive e misteriose del globo intero.

Isola di Pasqua Equador

L'Isola di Pasqua venne scoperta dal capitano Jakob Roggeveen un olandese navigatore proprio nel giorno di Pasqua del 1722: questa isola è situata nell'Oceano Pacifico a quasi 4000 chilometri dal Cile, ha una superficie di quattrocento chilometri quadrati e in essa risiedono tanti misteri legati alla civiltà che la abitava anche se alcuni dei residenti di oggi discendono dagli antichi abitanti dell'isola, purtroppo però gli schiavisti che nel 1862 sbarcarono sulle coste dell'Isola di Pasqua deportarono gran parte del popolo il cui numero era già allora molto esiguo. Quando i ricercatori bianchi cominciarono a studiare la civiltà che aveva abitato questo "scoglio" la struttura civile originaria era già stata distrutta lasciando solamente le antiche vestigia di ciò che doveva essere come avvenne con i Moai, statue gigantesche scavate nella roccia e trasportate da non si sa quale tecnica ingegneristica e di cui ormai rimangono i soli testimoni di ciò che fu l'Isola di Pasqua nell'antichità. Il Moai più grande ha un altezza di 20 metri e un peso approsimativo di 82 tonnellate, quindi non ci si spiega come potesse un popolo primitivo e per nulla tecnologicamente sviluppato organizzarsi e produrre opere di questa grandezza, il mistero continua..La scrittura del popolo dell'Isola di Pasqua è un altra stranezza che non ha eguali in tutto il mondo e di cui non si conosce molto: la scrittura si chiama rongo-rongo ed è costituita da tratti che non si riesce a tutt'oggi a decifrare ma che ha incredibili collegamenti grafici con i simboli che sono stati incisi su alcuni sigilli trovati a Mohenjo Daro in Pakistan. L'esploratore Thor Heyerdhal nel 1955 riuscì a posizionare eretto un moai anche se non spiegò mai come era stato costruito e quale peso avesse ma era simile a quello più grande presente ancora oggi sull'Isola di Pasqua, e riuscì a fare tutto in poco meno di tre settimane usando solo tronchi e pietre, quindi in teoria anche le popolazioni che risiedevano sull'isola potevano senza particolari tecnologie costruire queste grandi statue e posizionarle dove dovevano anche se la cosa non è dimostrata.

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Brasile Alberi parlanti

Un altra isola molto famosa agli interessati è l'isola di Madera infatti ancora oggi nessuna è riuscito a dare una spiegazione ai misteri che mantiene questo isolotto relative a piante umanizzate che riuscirebbero a "parlare", leggende che hanno fatto scaturire due ipotesi a riguardo dove si pensa che o la razza antenata degli attuali abitanti fossero influenzati dai rumori che le fronde facevano quando il vento passava tra i rami o che portarono credenze importate dalla Spagna derivate da culture arabe. Il ricercatore Jurgis Baltrusaitis ha detto che il motivo era molto conosciuto nel Mediterraneo infatti lo si trova nelle opere artistiche che si diffuse con forme orientali di intreccio. In queste opere si riportano vegetali che possiedono teste umane, come si possono trovare negli scritti copti e nel medioevo orientale, dove si trova scritta la leggenda del Wakwak una mostruosa pianta che crescerebbe su un isola e che avrebbe caratteristiche uniche infatti le creature da lei nate parlerebbero mediante un grido simile al nome che porta "Wakwak!". Queste piante leggendarie divennero poi simboli alchemici ma come sono nate queste leggende? Oltre alle teorie riportate poc'anzi, potrebbe essere che le persone si facessero contagiare dalla fantasia alimentata dalla propria paura e ignoranza oppure esiste, o è esistita realmente, una pianta di questo tipo? Il mistero rimane..

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La "Cappella Sistina" dei Maya, Guatemala

La più grande meraviglia la Cappella Sistina dell'antica civiltà Maya che riporta molto probabilmente l'origine della civiltà umana oltre alla storia dei re Maya: questo edificio venne scoperto in Guatemala da William Saturno, un archeologo a contratto per il National Geographic, che rinvenne i disegni presenti sul soffitto di un edificio di epoca Maya, coperto di sporco ma ancora ben visibile, di più di duemila anni fa. Saturno ha affermato:

"Il dipinto copre la parete ovest di una stanza attaccata a una piccola piramide. Le raffigurazioni sono così ben conservate che sembrano essere state disegnate ieri".

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L'affresco è ben conservato nonostante l'umidità della giungla perciò si riescono a leggere i racconti della creazione del mondo anche se una traduzione completa è tutt'ora in atto. La datazione dell'opera ha portato gli archeologi ad affermare che risalga a ben un secolo prima di Cristo probabilmente dipinto da un unico artista, che successivamente, dopo un periodo imprecisato venne coperto con materiale da stucco per usare il posto come deposito. Secondo i ricercatori del National Geographic ad oggi nessuno aveva pensato che quelle popolazioni fossero in grado di raggiungere altezze artistiche così impressionanti. La scoperta di questa stanza da parte di William avvenne per caso poiché ebbe necessità di ripararsi per la notte comprendendo che si trattava di una stanza artificiale fatta dall'uomo così si industriò per riportarla alla luce scoprendo l'opera in questione che, si dice, vada letta come un libro che narra della storia relativa al dio dei raccolti ma lasciamo Saturno spiegare i disegni:

"La prima divinità sta nell'acqua e sacrifica un pesce, a indicare la nascita degli oceani. Il secondo sta sulla terraferma e sacrifica un cervo, a indicare la nascita delle terre emerse. Il terzo sta nell'aria ad simboleggiare la nascita dei cieli e il quarto in un campo di fiori ed indica la formazione del Paradiso".

La maggior parte dei disegni e degli glifi sono ancora da tradurre perciò attendiamo che il lavoro certosino e preciso venga effettuato dai traduttori così da poterci beare di conoscenze antiche che ritornano alla luce. Per di più è stata ritrovata anche la tomba del primo re Maya che secondo la datazione al carbonio sarebbe stata costruita un secolo e mezzo prima di Cristo: questa piccola piramide viene esplorata anch'essa per riportare alla luce antiche ceramiche e resti umani portanti molti monili fatti di giada, pietra che simboleggiava il re e la sua divinità.

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