Significato delle Rune GEBO
Nome: Gebo, Giba, Gyfu, Gipt.
Suono: g dura
Senso simbolico: il dono (in cambio di un altro dono), lo scambio su tutti i piani e l'interazione di due forze, il sigillo sacro.
Ecco una runa spesso trascurata dai runisti moderni, è tuttavia una delle più importanti, è la runa del Dono, e il dono di sé, il sacrificio è alla base stessa del lavoro e dell'etica del Nord: è il sacrificio a vantaggio della propria comunità, simbolizzato dalla storia di Tyr che sacrificò la sua mano, oppure Odino che sacrifica il proprio occhio, addirittura suo figlio Balder che dona la propria vita, eccetera. Ma il dono considerato da questa runa deve essere considerato ad ogni livello, sono i doni che gli Dei fanno agli uomini quando questi si rivolgono a loro; sono anche le offerte, segni d'amore e di dono di sé che questi ultimi donano agli Dei. Il dono di sé è molto importante, non nel senso cristiano che implica sacrificio, dolore e sofferenza, ma l'oblio di sé, cioè del proprio ego per fondersi con la divinità. Quella fusione conduce alla liberazione, all'estasi, alla gioia suprema, d'altronde la runa che segue è Wunjo, quella della gioia per eccellenza, e qui il processo è chiaro. Gebo è anche lo scambio: nelle società tradizionali ogni dono ne comportava uno di ritorno. A livello umano Gebo simboleggia lo scambio fra due esseri, che si tratti dello scambio amoroso, affettivo, amicale e anche commerciale, non ha importanza, nella cui azione governa la Dea Gefjon che presiede tale runa. Il suo nome significa “la dispensatrice”, “la generosa”: il dono è un processo sacro, ciò che nella nostra società assistenziale abbiamo dimenticato, poiché la gratuità è un'illusione e un'offesa, giacché essa significa che colui che riceve è incapace di donare a sua volta, e così facendo, perde un parte della propria dignità di essere umano. Si può utilizzare la runa Gebo quando si vuole stabilire o ristabilire la comunicazione fra gli esseri; è calmante e ristabilisce l'armonia quando due persone non riescono più a capirsi, toglie le barriere che si erigono e l'animosità che ne può risultare.