Divinità Induiste

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GANESHA – GANAPATI

La filosofia relativa al "chi vede" ed alla "cosa vista" è il grande messaggio di Ganapathi, di cui oggi celebriamo l'avvento. Ga sta per Intelligenza (Buddhi), Na per Saggezza (Vijtlana), Pathi per Maestro. Ganapathi, pertanto, è il Maestro della Conoscenza, dell'Intelligenza e della Saggezza. Esiste poi un altro significato rilevante della parola Ganapathi: essa indica che Egli è il Condottiero (Pathi) degli Esseri Celesti (Gana).

Egli è anche chiamato Vinayaka, che significa "Colui al di sopra del quale non esistono Maestri". Egli è il Maestro Supremo ed è al di là della condizione dell'assenza di mente. Chi ha domato la mente, non occorre che abbia maestri.

Noi pensiamo alla forma fisica di Vinayaka, con la testa di elefante ed il corpo di essere umano, senza aver compreso questa verità. Ogni volta che la gente intende intraprendere qualche attività, vuole iniziare lo studio della musica o delle belle arti, oppure dedicarsi a qualche ramo dello scibile, offre, prima di cominciare, il proprio culto a Vinayaka.

Potenza spirituale (siddhi) ed intelligenza suprema (buddhi) Egli è anche detto Lambodara, che significa "Guardiano della ricchezza". In questo caso, il termine lakshmi rappresenta ogni ricchezza e prosperità, non solo il denaro, per il quale esiste una diversa divinità, detta Dhanalakshmi, una delle otto Lakshmi. In questo caso, ricchezza significa gioia e beatitudine. A che serve avere tutto il resto se non si possiede gioia e beatitudine? Ganapathi è Colui che ci dona potenza spirituale ed intelligenza suprema, dette, rispettivamente, siddhi e buddhi. Esse vengono descritte come le Sue due consorti. Poiché Egli è il Maestro della potenza spirituale e dell'intelligenza suprema, viene considerato, in termini terreni, loro marito. Vinayaka non ha desideri, ragion per cui non v'è necessità che abbia moglie e figli.

In questo Paese, viene adorato fin dai tempi più antichi, ma esistono testimonianze storiche che mettono in luce come il culto di Vinayaka fosse diffuso anche in altri Paesi, come la Tailandia, il Giappone, la Germania ed il Regno Unito. L ’adorazione di Vinayaka come divinità principale viene menzionata nei Veda e, sia in tali Scritture che nelle Upanishad, si parla del profondo significato di Ganapathi. Anche nella Gayathri si fa a Lui riferimento. Egli è Colui che infonde purezza nel corpo e caccia la paura dalla mente.

Si dice: "Possa Colui che è dotato di zanna spingerci a ciò” (alla meditazione) facendo riferimento alla Sua zanna. Alcune persone, per ignoranza, fanno commenti sulla forma di grosso animale che questa Divinità Suprema possiede e si chiedono come un essere, di dimensioni così mastodontiche, possa cavalcare un topolino, il quale viene descritto come Suo veicolo. Il topolino è simbolo del buio dell'ignoranza, mentre Ganesha rappresenta il fulgore della Saggezza che dissipa le tenebre dell'ignoranza.

Anche l'offerta di cibo che viene fatta a Ganesha ha grande significato, poiché viene preparata con farina di ceci e zucchero grezzo o con pepe e racchiusa in un involucro di pasta; viene poi cotta a vapore senza uso di olio. Si ritiene che questo sia un cibo salutare oltre che squisito, poiché si rifà ai canoni culinari del sistema ayurvedico.

Anche i medici moderni riconoscono l'importanza dei cibi cotti a vapore, che raccomandano ai propri pazienti come dieta postoperatoria, poiché essa rende più facile la digestione. Per quanto riguarda lo zucchero grezzo, esso ha la proprietà di regolare la formazione di meteorismo, allevia i disturbi legati agli occhi e previene i disturbi gastrici.

Secondo l'antico sistema tradizionale di celebrazione delle festività, è sempre stata messa in grande risalto la buona salute, come requisito indispensabile per una mente sana e quindi meglio orientata verso il cammino della ricerca spirituale. Per raggiungere i quattro obiettivi della vita umana, cioè Rettitudine (Dharma), Prosperità (Artha), Desiderio (Kama) e Liberazione (Moksha), si dovrebbe possedere un corpo fondamentalmente sano. Se si vuole ottenere ricchezza con mezzi onesti e nutrire desideri che conducano alla liberazione, si deve essere in buona salute. Vinayaka viene anche chiamato Vighneswara, poiché Egli rimuove tutti gli ostacoli che potrebbero intralciare l'azione dei devoti che Lo pregano con sincerità. Gli studenti, quando si recano ad adorarlo, portano con sé i propri libri, affinché tutte le nozioni contenutevi possano da loro essere ben assimilate.

Il significato simbolico della testa di elefante, tipica di Ganesha, deve essere compreso appieno. L ’elefante è dotato di profonda intelligenza. Ieri, per esempio, la Sai Gita (l'elefante di Baba) ha cominciato a correre quando ha sentito arrivare la macchina di Swami. Sebbene molte macchine fossero al seguito della macchina di Swami, la Gita è riuscita infallibilmente a riconoscere, dal rumore particolare, "quella" macchina. Questo è il motivo per cui si suole dire "intelligenza da elefante"; di una persona dotata di cervello acuto, si suole dire che possiede l'intelligenza di un elefante.

L ’elefante possiede il vigore datogli dall'intelligenza.

Esso ha, inoltre, grandi orecchie che gli permettono di sentire ogni minimo rumore. Ascoltare le Glorie del Signore è il primo passo da intraprendere nel sentiero della pratica spirituale e, per fare ciò, bisogna tenere le orecchie ben aperte. Dopo aver udito, è necessario riflettere su quanto si è appreso e poi metterlo in pratica. L ’elefante accetta lode e biasimo in modo equanime. Quando ode qualcosa di brutto muove il corpo in qua e in là e si scrolla di dosso le cose indesiderate, mentre trattiene quelle buone.

Solo Vinayaka insegna le lezioni che sono fondamentali per l'umanità: non basta avere una statua da adorare ed offrirle cerimonie di culto per qualche giorno; bisogna invece cercare di diventare maestri di se stessi. Esistono nove sistemi di devozione: ascoltare le Glorie del Signore; cantare la Sua Gloria; pensare al Signore e cantarne il nome; servirlo, mettendosi ai suoi Piedi di Loto; inchinarsi a Lui riverentemente; adorarlo; mettersi al Suo servizio come un servo fa con il proprio padrone; nutrire sentimenti di intima amicizia con il Signore; completo abbandono di sé a Lui. L'elefante sta ad indicare l'unione del primo sistema di devozione con l'ultimo, cioè l'ascolto delle Glorie del Signore ed il completo abbandono a Lui, in modo che tutti gli altri sistemi devozionali intermedi vengano compresi.

L'insegnamento di Vinayaka è incentrato sul sacrificio. Potrete non seguire quanto è contenuto nei Purana, ma non potrete non rilevare i principi fondamentali che, tali Scritture, hanno inteso comunicare all'umanità.

Quando Vinayaka si accingeva a scrivere il Mahabbarata che Gli sarebbe stato dettato dal saggio Vyasa, quest'ultimo pose come condizione che, durante la stesura dell'opera, Vinayaka non si sarebbe dovuto mai fermare, qualunque cosa Vyasa avesse detto. Anche Vinayaka, tuttavia, disse che avrebbe scritto, a patto che Vyasa non interrompesse la sua dettatura. Mentre Vinayaka era intento a scrivere, la Sua penna si ruppe ed Egli non esitò a rompere una delle proprie zanne per poterla usare come penna. Questo è il motivo per cui Egli viene chiamato Ekadanta, che significa "Colui che possiede una sola zanna”. Questo è un esempio illuminante relativo allo spirito di sacrificio che Vinayaka dimostrò per il bene dell'umanità. Ecco perché i Veda proclamano che, solo attraverso il sacrificio, si può ottenere l'immortalità.

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