Presto al via nuove missioni sul relitto nell'isola di Antikythera dove venne rinvenuto il famoso meccanismo di Antikythera omonimo
antikythera meccanismo ooparts
Nel 1900, pescatori di spugne greci si sono imbattuti in quelli che più avanti si scoprì essere una mole non indifferente di statue in bronzo e marmo, nei pressi dell'isola di Antikythera, sul fondo del mare, che apparteneva a un carico di tesori rubati ai greci che era stato perso quando la nave romana affondò portandoli duemila anni fa sulle rocce insidiose dell'isola. Questo è risultato essere il primo relitto marino studiato dagli archeologi che ha consegnato agli organi competenti, un tesoro di immenso valore, il più grande che sia mai stato rinvenuto. Ma gli studi di datazione e recupero non furono mai completati poiché l'ambiente di lavoro era insidioso per via delle correnti e le attrezzature molto primitive, perciò in questo periodo, gli studiosi organizzati con le ultime tecnologie della nostra epoca stanno tornando all'assalto del relitto per recuperare ciò che era stato lasciato nelle profondità del mare.
Durante il primo anno dalla scoperta del relitto i pescatori di spugne che lavorano nella zona hanno recuperato antichità straordinarie, fra le quali mobili, statue, gioielli e armima il pezzo migliore recuperato da loro fu il nodulo di bronzo incrostato di corallo che a un primo esame non aveva fatto presagire il livello straordinario della scoperta poiché oggi lo conosciamo come "il meccanismo di Antikythera", che all'inizio rimase inosservato per mesi nel cortile di Atene al Museo Archeologico Nazionale, prima che qualcuno si accorgesse della sua struttura formata da ruote dentate, ingranaggi e iscrizioni. Capire a cosa potesse servire o di cosa si trattasse ha necessitato un secolo di ricerche mediante l'utilizzazione di raggi X, della TAC, e al termine delle analisi si scoprì che quest'oggetto serviva per calcolare il movimento del cielo stellare con i pianeti principali del nostro sistema solare oltre che delle principali costellazioni.
Riusciva perfino a svelare esattamente la posizione del sole o la presenza di eclissi, ma indicava altresì il calendario degli atleti delle Olimpiadi: si può riconoscere in quest'oggetto un pregevole quanto raro attrezzo meccanico matematico che era rivoluzionario per l'epoca alla quale appartiene, e che porta a cambiare il nostro modo di vedere la società antica Greca giacchè nulla di altrettanto complesso fu mai più creato nei mille anni dopo almeno fino all'epoca medievale in cui vennero creati i primi orologi di precisione, ma che dovettero fare ancora molta strada prima di venire paragonati al meccanismo di Antikythera. Nonostante le scopperte fatte ad oggi rimangono ancora molte domande senza risposta, per esempio chi lo abbia costruito e dove, ma quello che ancora di sicuro crea mistero è cosa si nasconda nel relitto tutt'ora giacente sotto le acque del mare.
La nave affondata resta nel suo ultimo luogo di riposo a sessanta metri di profondità, bloccata da rocce, correnti subacquee mortali che ostacolano i sopralluoghi del relitto. causando alcuni morti tra i pescatori di spugne che raccolsero i primi oggetti recuperati, ma lasciandoci testimonianze riguardanti statue gigantesche che rovinavano giù per il pendio sommerso e oltre la loro portata. Jacques Cousteau, uno studioso subacqueo francese trascorse due giorni sul relitto nel 1978 riuscendo a recuperare alcuni oggetti preziosi ma di piccole dimensioni, tra i quali monete che arrivavano dall'Asia Minore, ma nonostante l'attrezzatura subacquea che possedeva non riuscì a passare che pochi minuti sul fondale senza rischiare rischi esagerati.Dopo anni di negoziati con le autorità greche, Brendan Foley, un archeologo marino con sede a Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts, ha finalmente avuto il permesso di immergersi a Antikythera, e sta lavorando con archeologi greci tra cui Theotokis Theodoulou della Soprintendenza alle Antichità subacquee.
Il gruppo che sta effettuando le ricerche da un mese, utilizza la tecnologia rebreather che ricicla l'ossigeno che non viene usato in ogni respiro permettendo ai subacquei di rimanere in immersione più a lungo, con l'obiettivo di ricercare il sito della nave affondata in maniera corretta per la prima volta, cercando di scoprire ciòc he ancora si può recuperare, magari potendo avere anche l'opportunità di trovare quelle immense statue di cui parlavano i marinai morti del passato. Non tutti i pezzi del meccanismo di Antikythera sono stati ritrovati, e anche se la ricerca risulterà essere molto complicata quei pezzi potrebbero essere ancora sul fondo del mare.