Terremoto Pollino news

terremoto pollino newsNotizie sul terremoto del Pollino avvenute negli ultimi giorni: le scosse continuano e causano gravi reazioni anche tra gli esperti

 

 

 

Terremoto Pollino Sisma Calabria Puglia 2012

Dopo il terremoto dell'Emilia, Alessandro Martelli, presidente del centro ricerche Enea di Bologna, ha affermato che ci si aspetta un altro forte terremoto che potrebbe interessare il Sud Italia, in particolare la Sicilia e la Calabria. Infatti in  una intervista ha rilasciato le seguenti parole: “A breve, tra la Calabria e la Sicilia, potrebbe verificarsi un sisma distruttivo, di magnitudo 7,5”, “Un terremoto catastrofico, molto più forte di quello dell’Emilia di questi giorni o dell’Aquila, potrebbe colpire e distruggere il Sud Italia, nei prossimi mesi o entro due anni”. Una previsione quella del presidente dell’Enea, rilasciata a Maggio 2012, dimostrata da i dati di alcuni algoritmi utilizzati da diversi team sulle previsioni dei terremoti. Con gli stessi strumenti, era stato previsto il terremoto che il 20 maggio si era verificato al Nord e che sta facendo tremare la terra proprio in queste ore. Per questo motivo è necessario lanciare l’allerta al Sud, prima che sia troppo tardi. Ovviamente ciò che è stato rilasciato agli organi di comunicazione sta facendo salire la paura nelle popolazioni interessate dalle scosse che stanno interessando la zona del Sud Italia già da più di un anno e che non riescono a trovare requie.

A febbraio 2012 erano state lanciate delle previsioni riguardanti un terremoto che dicevano che il 5 giugno 2012 ci sarebbe stato un evento cosmico particolare ovvero il transito di Venere davanti al Sole cosa estremamente rara: l'eclisse parziale del sole si sarebbe manifestata atraverso una macchiolina nera posta davanti al disco solare con una durata di sei ore. Nessun pianeta del sistema solare si avvicina alla Terra quanto Venere a soli 38 milioni di km e dal punto di vista geometrico il transito di Venere nel Sole è uno dei momenti di maggior vicinanza. L'avvenimento avrebbe causato dei fenomeni legati all'attrazzione gravitazionale che, nonostante l'enorme distanza secondo i nostri parametri non sarebbe stata che una goccia nel mare per i pianeti. Secondo le previsioni la massima perturbazione avrebbe raggiunto il suo massimo potere distruttivo o potenziale tra il 5 e il 6 giugno 2012 dove Venere si trovava al massimo della sua vicinanza con la terra. Secondo l’opinione di molti navigatori del web, come Alessandro Martelli che ha avuto l'ardire, rispetto alle volontà dei gruppi di scienziati ortodossi, di portare avanti una serie di studi, che hanno sviluppato una serie di riscontri oggettivi sul territorio tra Sicilia e Calabria che hanno un fondamento storico, geologico e statistico.

Pollino sisma sud Italia

Terremoto Pollino

Il  fatto che non si debba creare allarmismo è sempre una cosa relativa, soggetta a considerazioni soggettive. Le istituzioni preposte hanno il dovere di fare chiarezza ed aggiornare al più presto le popolazioni interessate dalle zone succitate per capire, quale sia la situazione reale non per creare panico ma per tenere alta l’attenzione, poiché già la disinformazione genera panico. In sostanza cento allarmi dati inutilmente equivalgono a un allarme non dato solo che quest'ultimo è gravante di tutti i lutti che può generare oltre che dei danni. L'Italia, e in particolare al sud, ha la più alta pericolosità inerente ai pericoli derivati da sismi e attività vulcaniche anche se molti italiani non conoscono questa realtà, superiore anche rispetto al Giapppone, in special modo riguardo a sismi che siano superiori al sesto grado della scala mercalli. Ormai al sud Italia le persone si possono attendere solo terremoti di fortissima intensità, di magnitudo fino a 7.5 , e se le previsioni si avverassero, potrebbe verificarsi un vero e proprio cataclisma, proprio per il fatto che da tempo un terremoto potente non si sviluppa sul nostro territorio. Con questo non si vuole fare allarmismo perché nessuno conosce la realtà del futuro ma solo informazione che evidentemente nessun ente preposto inerente ai media pubblici vuole fare perché questo vorrebbe dire prendersi la responsabilità di ciò che si afferma invece come tutti conosciamo, la maggior parte dei cosiddetti "responsabili" tali sono solamente quando si tratta di percepire denaro pubblico ma non quando sia necessario pagare i conti di decisioni sbagliate prese  più per ignoranza che per conoscenza, inoltre quanto affermiamo qui in questo scritto ha solide basi scientifiche che non possono essere eluse senza passare per anti scientifici. Negli ultimi tempi è successo anche che il presidente dell'Istituto di geofisica e vulcanologia abbia attaccato il direttore dell'Enea Martelli che aveva "osato" parlare rigurado un terremoto prevedibile tra la Sicilia e la Calabria che si sarebbe dovuto verificare a breve, e la cosa fa molto scalpore.

Le affermazioni fatte da Martelli infatti son state accolte in maniera durissima dal presidente nazionale dell'INGV Gresta che ha detto che tali informazioni riportate dal Martelli hanno il solo scopo di attrarre denaro verso ricerche che altrimenti non avrebbero sufficienti fondi (noi diremmo "e meno male se anche fosse vero" se ciò servisse a salvare persone), è una risposta dura e diretta che sembra aprire un fronte di scontro con l'Enea, altro ente di ricerca pubblico: è stato infatti il direttore del centro ricerche Enea di Bologna, Alessandro Martelli, a "predire" che un terremoto catastrofico, molto più forte del terremoto dell'Emilia o dell'Aquila, possa colpire "nei prossimi mesi o in un anno o forse due", le estreme regioni meridionali italiane. A supporto Martelli ha citato i risultati di tre algoritmi utilizzati da varie equipe impegnate sul fronte della previsione dei terremoti.

Nonostante la previsione del terremoto dell'Emilia fosse stata enunciata anche da Giulliani, persona che prima era stata denunciata per procurato allarme ma che poi venne totalmente scagionata avendo esattamente azzeccato la previsione (come abbiamo riportato in uno dei nostri pezzi sul sito riguardante se si possano prevedere i terremoti). Mentre Stefano Gresta si trovava a Nicolosi, nella sede del parco dell'Etna per partecipare alla presentazione della nuova carta vulcano tettonica, frutto di anni di lavoro da parte degli esperti dell'INGV di Catania in collaborazione con l'Istituto di ricerche planetarie del centro aerospaziale tedesco e con l'utilizzazione di tecnologie utilizzate per l'esplorazione di Marte, mentre rispondeva delle affermazioni fatte dal suo collega.

Tra l'altro quello legato a questa carta è un lavoro fondamentale per la pianificazione urbanistica e la prevenzione verso i sismi su un area in cui vivono 700 mila persone, quindi un lavoro veramente importante sempre che le istituzioni comincino ad ascoltare gli avvisi dei tecnici prima di consentire la costruzione di trappole di cemento sul territorio italiano. Parecchi terremoti distruttivi hanno colpito queste zone: nel 1693 fu rasa al suolo la Sicilia sud orientale, nel 1783 una scossa devastò la Calabria e Messina, e nel 1908 un altro terremoto catastrofico colpì Messina e Reggio Calabria facendo quasi 100 mila morti. Tutti terremoti vicini o superiori alla magnitudo 7. Proprio grazie alle rilevazioni storiche i tecnici possono avere una visulae più veritiera riguardo al rischio sismico, tale certezza infatti ci arriva dalla storia, ha così pronunciato Gresta: le previsioni hanno una percentuale di errore troppo grande ancora per poter essere usate praticamente e chi si è azzardato a fare previsioni non ha specificato quanti falsi allarmi abbia generato nel corso del tempo quello strumento usato per anticipare i sismi. In sostanza i tecnici non vogliono assumersi la responsabilità nè di sbagliare nè di progredire nel mondo della ricerca inerente ai terremoti, si limitano solamente a percepire il denaro dato loro dalle Istituzioni e quindi da noi cittadini, basti vedere l'Acquila e ciò che Giuliani aveva detto e che si verificò nonostante i "tecnici" contrari che fecero morire migliaia di persone. L'unica cosa che il responsabile degli studi dell'INGV ha detto e che è emblematica è questa: "E che facciamo, spostiamo milioni di persone per due anni e blocchiamo mezza Italia per un evento che magari poi non si verificherà?"... in pratica non si può fermare l'Italia per salvare la vita a delle persone..A questo punto non so cosa servano questi pseudo studiosi se non riescono a salvare nessuno  giacchè sul territorio è necessario non solo avere una idea di dove si possa costruire e come ma anche che qualcuno riesca ad avvertire la popolazione in caso di pericolo e per tempo aggiungo, mentre questi soggetti si limitano a stare seduti comodamente sulle loro poltrone a fare le educande cosa inaccettabile visti i cambiamenti in atto della crosta terrestre.

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