Geobiologia

 

GEOBIOLOGIA e reti geodinamiche

geobiologia

 

Da oltre trent’anni studi e ricerche sono usciti dall’ambito del paranormale per configurare una scienza di frontiera che ha molto da scambiare con la nuova fisica e con una visione olistica del mondo. A questa “nuova” scienza che affonda le radici nell’antichità è stato attribuito il nome di GEOBIOLOGIA, in altre parole la scienza che studia le influenze delle radiazioni (telluriche, cosmiche, ecc.) su tutto ciò che vive (biosfera).

Più del 70% delle patologie sono aggravate o determinate da perturbazioni del magnetismo terrestre, insieme con altri fattori ambientali. Tali anomalie determinano le cosiddette zone di stress tellurico, causando quelle che sono definite GEOPATIE, che comprendono una lunga serie di disfunzioni: dalla semplice emicrania alla stanchezza cronica, da alterazioni della funzionalità degli organi colpiti e del sistema immunitario a vere e proprie patologie croniche e degenerative. Infatti, molti terapeuti e ricercatori che operano sia nell’ambito delle medicine cosiddette non convenzionali, ma anche in quella ufficiale hanno oramai accettato l’esistenza di queste zone.

A questo proposito dice Helmut W. Schimmel, medico e ricercatore tedesco: “ Sulla base degli esperimenti condotti finora le geopatie non sono idee cervellotiche. Solo persone con la mente ristretta potrebbero ancora ridere di loro. I fattori di disturbo geopatici dovrebbero essere introdotti nelle riflessioni diagnostiche e terapeutiche delle malattie. Secondo noi il giudizio di una malattia cronica senza l’inclusione dei fattori geopatici non è possibile. La geopatia assume un valore fondamentale senza il quale la diagnosi e la terapia delle malattie croniche rimane insufficiente”.

Ma da cosa sono causate queste anomalie del campo magnetico terrestre?

Semplificando per ragioni di spazio, si può affermare che queste sono dovute, oltre che da una sorta di reticolo di radiazioni telluriche (griglia di Hartmann, ma ne esistono altre), anche da anomalie geologiche come faglie e cavità, da corsi d’acqua sotterranei, giacimenti di minerali, particolari tipi di suolo ecc.
Si è accertato che le zone di maggiore pericolosità per gli esseri viventi sono quelle dove due fasce della griglia formano un incrocio (nodo k , k = kancer) e quando questi si sovrappongono ad una faglia o ad un corso d’acqua, inoltre con gli strumenti di cui disponiamo oggi, si è rilevato che su queste zone perturbate si ha un’alterazione di numerosi parametri chimico fisici (ed energetici) ambientali e degli esseri viventi che vi sostano. A questo punto considerando l’uomo come un ricevitore e un condensatore di onde, è facile prendere coscienza delle INTERAZIONI che avvengono tra il nostro organismo e l’ambiente, a tutti i livelli (della materia, delle energie dense e sottili ecc.).

Naturalmente non tutte le zone perturbate hanno lo stesso grado di pericolosità, dipende infatti dalla intensità e dal tipo di radiazione, nonché dal tempo di esposizione. Particolare attenzione, quindi, va posta agli eventuali nodi che potrebbero trovarsi nelle zone di sosta e relax all’interno dell’abitazione (soggiorni, camere da letto), dove un’esposizione prolungata in uno stato di rilassamento o sonno, rende l’individuo molto più recettivo e “indifeso” a questi campi di onde radianti.
I metodi di rilevamento di queste zone perturbate sono essenzialmente di due tipi: diretti ed indiretti.
I primi si riferiscono all’analisi di parametri bio-fisici e chimici misurabili sugli esseri viventi (ph, pressione arteriosa, battito cardiaco, resistività della pelle ecc.)
I secondi si basano su sistemi di rilevamento attraverso l’uso di sofisticati strumenti elettronici per la misurazione diretta di parametri fisici (modificazione della ionizzazione dell’aria, emissioni di onde elettromagnetiche, microonde, ultrasuoni, radioattività, componente verticale del magnetismo terrestre ecc.), oppure attraverso metodi e strumenti biofisici o di radioestesia che sfruttano la sensibilità dell'operatore.
Per comprendere le problematiche poste da questa disciplina dobbiamo partire da alcuni dati fisici:

  • Tutti i materiali vibrano ed irradiano
  • Il campo radiante naturale è la base per la genesi e la conservazione della vita
  • Nell'epoca attuale, alle radiazioni naturali si aggiungono quelle artificiali, con possibili interferenze reciproche negative per tutto ciò che è vita
  • La terra è l'armatura negativa di un immenso condensatore il cui polo positivo è il cosmo stesso. L'armatura terrestre si scarica continuamente per essere ricaricata dai temporali (da 1.000 a 2.000 il secondo)
  • L'amperaggio totale è debole (1.500/1.800 Amp. per tutto il pianeta; 1,5 Amp. per l'Italia)
  • Il gradiente di potenziale è di circa 130 V/m d'altitudine
  • Tutti gli organismi viventi sono sensibili ai campi elettromagnetici (CEM) di diversa
  • frequenza ed intensità anche con ordini di grandezza considerati ininfluenti. Secondo A. S. Presman dell'Istituto di Biofisica (Università di Mosca), questo si spiega col fatto che gli effetti non dipendono tanto dalla quantità d'energia, quanto dalla quantità di informazioni introdotte nel sistema organico
  • L'omogeneità del campo magnetico della terra è alterato da vari tipi di radiazioni telluriche
  • Correnti d'acqua sotterranee: il movimento di falde d'acqua provoca attrito ed elettricità che può essere misurata alla superficie sotto forma di campo elettromagnetico (CEM)
  • Crepe geologiche (faglie): a causa della non-omogeneità degli strati terrestri si hanno fenomeni di radiazione concentrata e d'emissione amplificata di raggi gamma e neutroni (specie nelle ore notturne)
  • Giacimenti nel sottosuolo (carbone, petrolio, gas, minerali, sali): modificano il campo radioattivo terrestre
  • Le reti geodinamiche

Le reti geodinamiche possono essere classificate a loro volta in:

Le grandi reti sono regioni di spazio dove una frequenza elettromagnetica cambia di intensità, ovvero vettori molto grandi e di solito distanti tra di loro 24 m in direzione Nord/Sud (Cardo) e 30 m in direzione Ovest/Est (Decumanus) per la grande rete ortogonale, mentre per i vettori della diagonale la distanza e di 36 m x 36 m; la larghezza dei fasci varia tra gli 8 e i 10 m con dei cambi di intensità dalla periferia al centro del vettore.
Il vettore Ovest /Est e quindi il Decumanus genera, nel suo movimento di origine cosmica, i
due vettori della rete diagonale, di cui uno, il Nord/Ovest, con rotazione destrogira e quindi con influenza benefica sull'organismo, l'altro, di Sud/Ovest, con rotazione levogira, purtroppo non benefica per le frequenze cellulari.
Le piccole reti- la più importante è la Rete di Hartmann, che consiste in fasce di circa cm. 21 che avvolgono il pianeta in senso Nord-Sud (distanti 2 metri circa) ed in senso Est-Ovest (distanti 2,5 metri circa). Nei punti d'incrocio di queste fasce si determinano dei Nodi che possono essere dannosi biologicamente; analogamente alle vene d'acqua queste fasce sono molto conduttive per le radiazioni naturali ed artificiali. Ha origine dalla Terra (è il suo respiro).
Influenza l'uomo nella formazione dell'apparato osseo. Si è rilevata anche una griglia secondaria con maglie di interasse variabile da 15 metri fino a oltre 30 metri (con funzioni di supporto strutturale alla Rete globale). Le sue radiazioni sono utili al sistema nervoso. - la Rete di Curry è formata da fasce di cm. 75 distanti 3,5 metri tra loro in direzione Nord/Est- Sud/Ovest. Nei punti d'incrocio di queste fasce si determinano dei Nodi che possono essere dannosi biologicamente; sono molto conduttive per le radiazioni naturali ed artificiali. Ha origine nel Cosmo e influenza la crescita cellulare. Esiste anche una griglia a maglia più grande (anch'essa con funzione di irrigidimento strutturale) con interasse variabile da 15 metri a circa 30 metri; influenza l'uomo nelle funzioni cerebrali.
Da un punto di vista biologico gli incroci o nodi di questi reticoli sono particolarmente dannosi e gli effetti negativi sono amplificati se, sulla stessa perpendicolare, esiste un corso d'acqua sotterraneo oppure un'anomalia geologica (gas naturale, faglie). Questi punti geopatogeni erano conosciuti nell'antichità: i Cinesi, ad esempio, li chiamavano "porta d'uscita del Drago" ed evitavano di costruirvi le proprie abitazioni.
Per quanto riguarda i possibili effetti patologici sull'uomo, bisogna premettere che:

Non tutte le zone perturbate sono patogene (dipende dall'intensità e dal tipo di radiazione) ;
Gli effetti variano da persona a persona (gli individui sani subiscono meno danni) ;
Nell'uomo civilizzato abbiamo una diminuzione delle resistenze ai campi patogeni a causa dello stress, dello stato d'intossicazione e della vita innaturale che svolge ;
Maggiore è il tempo d'esposizione, maggiore è la probabilità d'ammalarsi (bisogna ritemprarsi all'aperto a contatto con la natura) .

L'uomo è sensibile alle correnti elettromagnetiche naturali, utili al mantenimento della vita; esse sono state rese note nel 1991 dal professor Schuman e sono state definite "campi di Schuman".
Egli ha dimostrato che nell'ambiente naturale della biosfera esistono particolari campi magnetici pulsanti che "vibrano" allo stesso ritmo del cervello, che sono misurabili e le cui vibrazioni sono vitali per l'organismo vivente.

 

 

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