Capricorno Astrologia
Capricorno caratteristiche e personalità del segno
Con il mese di dicembre e il solstizio d’inverno si chiude il ciclo annuale (anche se non quello zodiacale) con il segno del Capricorno, segno invernale, cardinale legato all’elemento Terra. In linea con la simbologia stagionale il Capricorno è un segno scarno, essenziale che porta con sé il senso della difficoltà che la natura sperimenta nel sopravvivere ai suoi minimi termini con il Sole al suo punto meno calorico ma, ciò nonostante, in fase di totale consapevolezza che il ciclo si riprenderà e che la nuova legge soppianterà quella vecchia.
In questo tema il Capricorno racchiude il suo grande dramma interno: da un lato il senso di raccoglimento e di accettazione della necessità di questa fase di totale chiusura e raccoglimento verso l’interno che serve a garantire realmente l’apertura e la rinascita; dall’altra, la sensazione di resistenza che invece deve mettere in atto per trascorrere indenne quel periodo che è il meno ospitale in assoluto.
Nell’astrologia il segno del Capricorno è stato sempre messo in relazione con la spiritualità e l’ascetismo; in effetti c’è una sorta di austerità in questo segno che sembra preservare le sue energie per garantirsi la sopravvivenza con il minimo dispendio di energia; esattamente come fa l’asceta che non si abbandona al superfluo ma è rispettoso di ciò che gli serve. Nel Capricorno, la presenza di Saturno indica un percorso in cui via via bisogna liberarsi dei pesi che sono stati accumulati karmicamente per poter fare il grande passo di elevazione che passa attraverso il “giusto mezzo” e l’utilizzo delle proprie capacità; qui il “destino” diventa “ libero arbitrio”; ogni nativo sa che deve contare sui suoi mezzi e che non può farsi illusioni su ciò che arriva dall’esterno; sa che ognuno è responsabile di sé stesso e, nella psicologia capricorniana vi è da un lato un grande senso di struttura che deriva dal concetto di forza interiore costruita sul “fai da te”; dall’altra però c’è l’inevitabile rimpianto che giunge dall’aver rinunciato a ciò che sarebbe stato piacevole e morbido, ma limitativo dell’autonomia.
Infatti, il libero arbitrio è il dono più grande concesso all’uomo, ma per ottenerlo bisogna fare i conti con la responsabilità e con i limiti; sono queste le due qualità che conducono alla libertà che attende ogni essere umano dopo che è stato capace di comprendere il valore della scelta, affrontando le inevitabili rinunce che la materia e lo stato di incarnazione impongono. E’ un segno che sente fortemente il bisogno di vagliare, ordinare ed organizzare tutte le cose prima di costruirle materialmente; niente potrà essere duraturo se non ha passato il duro vaglio di questo segno e del suo signore Saturno.
Le sue qualità sono rigore, onestà, programmazione e capacità di sacrificio finalizzato alla costruzione che può essere mentale, strutturale o sociale; i nativi del segno hanno la capacità di porsi una meta e di mantenere l’attenzione e l’energia puntata dritta sull’obiettivo per tutto il tempo necessario al suo raggiungimento. In questo segno vi è la combinazione di Saturno che dirige la forza di Marte avvalendosi anche della capacità progettuale di Urano. E’ il primo segno che mette da parte le “grandi aspettative esterne” che, inevitabilmente, aumentano le possibilità di delusione e di insoddisfazione. Il Capricorno conta su sé stesso e rinuncia ad aspettarsi che il mondo fornisca ciò di cui ha bisogno. Il suo motto è “aiutati che il Ciel ti aiuta”.
Saturno sembra dire che tutto ciò che deve resistere nel tempo deve essere costruito in prima persona ed assoggettato alla legge della necessità e dell’entropia; disonestà, sete di dominio e incapacità di prevedere la conseguenza delle proprie azioni sono le cause della scarsa durata delle cose e sono quelle che ogni capricorno cerca di evitare accuratamente.
Il segno richiede rettitudine, onestà e rispetto degli altri e della legge pena la decadenza e la sofferenza. Saturno rappresenta la legge a cui lui stesso deve sottoporsi senza false scappatoie. Saturno sembra dire che esiste una strada giusta ed una facile e che la seconda non è da percorrere.
Il Capricorno e i suoi nativi hanno grandi capacità che raffinano coltivando la costanza, la pazienza e la resistenza; hanno però bisogno di affrontare la ferita che deriva dal “non essere potuti dipendere” che spesso urla dall’interno e che, se non viene cauterizzata rischia di farlo diventare duro, rigido e tirannico, incapace di dare sostegno e comprensione ai deboli, esattamente come nessuno ha sostenuto e compreso quando era debole, impaurito e solo. Il Capricorno ha un problema con la sua energia, sia maschile che femminile: nel mito Saturno era stato ricacciato nelle viscere della Terra da Urano ma, fu lui ad essere scelto dalla madre per castrare il padre. In questo simbolo è racchiuso il suo dramma: i suoi genitori spesso non sono riusciti a fornire né struttura, né tenerezza e protezione e lui deve trovare tutto al suo interno.
La grande forza di un Capricorno nasce dall’aver affrontato la debolezza interna, averla superata e riconosciuta. In questo modo da forza si costruirà sulla sensibilità e la materia integrerà pienamente l’anima che renderà il capricorno distaccato ma in grado di comprendere e di essere una guida per gli altri. L’ombra si nasconde proprio nella ferita e può essere un’ombra terribile fatta di spietatezza, di durezza e di mancanza assoluta di compassione.