Il pensiero Taoista I tre crogioli
Se il taoista evita rigidi schemi di comportamento e non sottoscrive ad alcun rituale religioso, certe discipline da lui osservate – come il neidan o metodo alchemico interiore – sono un raccomandabile aiuto per mettere in relazione la sua vita mentale con le forze cosmiche.
La trasformazione del pensiero attraverso la pratica meditativa porta l'adepto ad allinearsi alle correnti essenziali dell'Universo: tale risveglio ha luogo all'interno di tre punti disposti nel coro, i dantian, centri fisici di gravità e fulcri della praticata meditativa.
Quello inferiore si trova nel ventre, il mediano si trova all'altezza del plesso solare e il terzo, dove l'essenza purificata del pensiero dell'adepto si unisce alle energie cosmiche, sta nella testa, simbolo delle montagne e del contatto col cielo.
Questi dantien o tan-t'ien, vengono anche identificati come le sedi delle energie fisiche dello Jing, l'essenza vitale legata alla riproduzione ma anche all'energia fisica stessa, dove una carenza provocherebbe esaurimento e debolezza immunitaria.
Il dantien del plesso solare che contiene l'energia raffinata jing del cibo e del nutrimento, che sostiene la vita della persona, mentre il dantien della testa contiene lo shen, i pensieri che possono turbare l'armonia degli organi interni quanto le malattie virali poiché i nostri pensieri si riflettono nel funzionamento di tutto il nostro corpo, basti vedere come una irritazione verso qualcuno o una situazione possa farci venire mal di stomaco, o gastrite se volete: già millenni fa, civiltà definite dagli “studiosi” moderni come arretrate, conoscevano l'effetto psicosomatico.