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Significato Simboli Indiani
IL NUCLEO DELL'ANIMA
Rappresenta il dio supremo e compare spesso nei mandal, nei miti delle culture più antiche, il cerchio ha sempre avuto il significato simbolico del sè o della totalità e i nativi spesso rappresentano la divinità con le sembianze di un mandala invece che come figura umana.
La figura nera al centro rappresenta dunque il nucleo dell'anima di tutti gli esseri ed è circondata da un serpente stilizzato simbolo di trasformazione e rinnovamento: le strisce a zig zag nel cerchio esterno e le punte con cui terminano indicano il colegamento tra i diversi punti di vista.
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L'UCCELLO DEL TUONO
La figura mostra l'uccello del tuono su uno scudo.
Il significato di questo simbolo come altri simboli qui citati, compare spesso nei mandala di sabbia, si tratta di un essere mitico venerato da tutte le tribù indiane delle praterie, nell'illistrazione appare su uno scudo dei Dakota al centro di quattro stelle e quattro mazzetti di penne a rappresentare i punti cardinali.
Per i nativi l'uccello del tuono è il portatore della pioggia, dai suoi occhi balenano i fulmini e il suo battere d'ali scatena il tuono, secondo il mito gli uccelli del tuono vivono in una foresta di cedri, all'estremità occidentale della terra, dove costruiscono il loro nido, portano clave ricavate dal cedro e riempiono le loro pipe con gli aghi di questa pianta.
Sempre secondo il mito al verificarsi dei temporali gli uccelli del tuono salgono altissimi e scatenano la tempesta: viene descritto come un gigantesco volatile con una apertura alare fino a 25 metri, il petto bianco e il dorso nero.
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IL BISONTE
Intorno al bisonte ruotava tutta la vita delle tribù delle Grandi Praterie, dal cibo, agli utensili, alla religione, quasi estinto alla fine dell'Ottocento, per colpa della caccia indiscriminata dell'uomo bianco, oggi è in netta ripresa, ne esistono più di 150.000 esemplari nei parchi nazionali e nelle mandrie tribali.
Il bisonte rappresenta per gli indiani l'abbondanza quando avvistavano un bisonte bianco, l'animale sacro per eccellenza poiché rappresentava l'incarnazione di WankaTanka (bufalo sacro) era segno che le loro preghiere erano state ascoltate e stava per iniziare un periodo di abbondanza: il bisonte nei mandala curativi spesso rappresentato di profilo, sta a indicare che tutte le cose sono presenti in abbondanza, quando impariamo a rispettarle e ad accettarle con riconoscenza; la femmina del bisonte simboleggia l'amore materno.
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L'ORSO
L'orso è simbolo dell'introspezione poiché si ritira ogni inverno in una grotta, quasi a chiudersi in un lungo silenzio in cui cercare le risposte a tutte le domande, l'introspezione è necessaria per imparare a capire i nostri desideri ed è una forma di energia tipicamente femminile.
L'orso si ritira dunque in inverno per poi rinascere a primavera, è un grande conoscitore delle erbe e delle piante, in grado di curarsi da sè grazie alla sua conoscenza e saggezza, viene spesso rappresentato nei mandala curativi attraverso il disegno delle sue impronte stilizzate.
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LA PENNA D'AQUILA
L'aquila è un simbolo solare e per questo motivo le sue penne vengono utilizzate anche sotto forma di disegno nei mandala curativi, è anche utile ricordare che i guerrieri delle tribù delle Praterie (Sioux, Lakota, Blackfoot e Crow fra i tanti) guadagnavano il diritto di portare sul capo una penna d'aquila compiendo in guerra un atto di coraggio, mentre il copricapo di penne era invece riservato ai soli capi e ai guerrieri di particolare importanza e contava 28 penne d'aquila.
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LA TARTARUGA
La tartaruga è un simbolo esclusivamente femminile e rappresenta la Madre Terra poiché non perde mai il contatto con il terreno, il guscio sul dorso le fa da scudo protettivo e con la sua andatura lenta ci avverte di non fare le cose affrettatamente, essa lascia agire il calore del sole sulle sue uova e, in questo modo, ci indica come sia importante maturare in silenzio i nostri pensieri, le nostre idee, prima di comunicarle agli altri, proprio per questo anche la tartaruga ricorre nei disegni stilizzati presenti nei mandala curativi.
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IL SACCHETTO PERSONALE DI MEDICINA
Un altro oggetto spesso disegnato nei mandala curativi in quanto oggetti sacri, dotati di molto potere, che ancora oggi fanno parte dell'equipaggiamento privato dei Nativi americani, ognuno può creare il proprio oppure possono essere i parenti o gli amici a farlo al suo posto perché lo aiuti a seguire un compito arduo o qualcosa che sentono come una prova difficile e molto rischios, altri tengono speciali sacchetti in casa o in auto.
Diventano particolarmente importanti durante i periodi di malattia o nei momenti di maggiore consapevolezza, sensibilità e talvolta perplessità.
I sacchetti di medicina non sono altro che piccoli contenitori di pelle o stoffa, chiusi al bordo da un laccetto, ne esistono di semplici, ma possono anche essere decorati con perline, piume o dipinti con simboli della tribù: chi prepara il sacchetto mentre taglòia o cuce , prega per la salute e la felicità della persona a cui è destinato, sceglie con cura le erbe da mettervi dentro e dedica una preghiere particolare o un pensiero positivo a ciascuna di esse.
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IL TURCHESE
Per i popoli del sudovest, e in particolare i Navajo, il turchese è simbolo di abbondanza, ricchezza materiale e spirituale, prosperità e buona salute, infatti quella tribù è soprannominata "popolo turchese" tanto che una delle quattro montagne sacre intorno alla loro terra è proprio la "Montagna Turchese": questa pietra viene spesso sbriciolata e ridotta in polvere per creare disegni nei mandala curativi.
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ACCHIAPPA SOGNI
Rappresenta il primo mandala che un neonato nativo ha modo di vedere, un tempo veniva costruito esclusivamente usando ramoscelli di salice e tendini di bisonte o di un altro animale e lo si appendeva sopra il proprio giaciglio o ancor più frequentemente sulla culla del neonato, come strumento di protezione dalla cattiva medicina (malocchio, magia nera) e dagli influssi negativi che, nel corso della notte, rimangono impigliati nella ragnatela, per poi sciogliersi con la luce del sole.
I pensieri e i sogni positivi entrano invece nel foro centrale e scendono sulla persona che dorme lungo il pendaglio di piume, aiutandola e guidandola nella vita: è sorprendente la somiglianza di questa struttura con i rosoni delle cattedrali dove il punto centrale era il più luminoso e indicava il Cristo.
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IL CALUMÈ DELLA PACE
Il calumet (pronunciato calumé) è una pipa da cerimonia degli Indiani dell’America Settentrionale.
Il calumet veniva utilizzato durante importanti cerimonie, specialmente per celebrare un trattato di pace o di alleanza. Secondo la leggenda dei Lakota, che lo chiamano Chanunpa Wakan, il calumet fu donato agli uomini dalla femmina bianca di bisonte insieme alle sette cerimonie.
La tradizione vuole che il cannello - fatto comunemente con legno di frassino bianco - simboleggi gli uomini, mentre il fornello - fatto comunemente di pietra - rappresenterebbe la madre Terra.
I Lakota usavano per il fornello del calumet la catlinite (dal nome di George Catlin, avvocato bianco che visse a lungo fra gli indiani e a cui veniva concesso di visitare le aree dove si trovava tale materiale), uno scisto quarzifero colorato di rosso per l'alto contenuto di ferro e facilmente lavorabile. Altre tribù usavano rocce bluastre, nere o verdi. I Cherokee e i Chickasaw costruivano fornelli con una sorta di terracotta. Gli Ute del Colorado usavano alabastro color salmone.
Nel calumet venivano comunemente bruciate graminacee e salvia.
