Dei Nordici


Runa Caratteristiche degli dei nordici

Dio nordico Heimdal
 
Come Odino è il potere di vedere ciò che prima no si vedeva,  Heimdal è il dio che incarna il potere di udire ciò che le parole non dicono , di ascoltare i suoni silenziosi che sfuggono all'udito ordinario, anche questo dio sacrificò una parte di sé e precisamente un orecchio, e questo gli donò la chiaroudienza, così come Odino ottenne la chiaroveggenza.
Heimdal è il potere mediatore tra Asgard e Midgard, tra il cielo e la Terra, o luogo  di mezzo, e anch'egli trasmette la conoscenza segreta: la sua runa è Mannaz.

Dio nordico Tyr

Tyr personifica la giustizia e il bene comune, gli era dedicato il martedì (Tue's-day), rappresenta l'eterno pianificatore  che conosce la struttura delle cose ed è quindi in grado di mantenere l'ordine in tutti i piani di esistenza.
Affianca l'attività creatrice di Odino svolgendo la funzione di modellatore di forme, è il potere della mente razionale, della logica e del giudizio corretto, la sua runa è Tiwaz.

Dio nordico Thor

Era il dio della guerra, armato di martello micidiale che  anche se scagliato distante tornava sempre nelle sue mani, gli era dedicato il giovedì (Thur's-day), il suo potere è quello di tenere a bada le forze del caos, presiede al fulmine e al tuono, forze naturali che spazzano via il vecchio ripulendo e rinfrescando l'atmosfera.
Il martello non è tanto un arma da guerra quanto un simbolo della forza generativa maschile e della forza del lavoro, che raggiunge i suoi scopi attraverso l'impegno fisico e l'applicazione della mente, quindi Thor è la forza fisica, la fermezza, la lealtà e la protezione dalle forze ostili e distruttive: la runa di Thor è Thurisaz.

Dio nordico Frey

Frey significa “signore” e personifica la pace, l'abbondanza, il piacere e l'amore sessuale, è un dio di questo mondo, un benevolo protettore delle forza naturali della vegetazione, veniva invocato come dio della fertilità e dell'abbondanza. La sua runa è Ingwaz.

Dio nordico Baldur

Baldur, il cui nome significa “principe”, è il dio della luce e dell'illuminazione e viene associato all'eloquenza e alla gioia, è il potere della riconciliazione e della persuasione, a lui e al Sole era dedicata la domenica (Sun-day) e la sua runa infatti è Sowilo.

Dio nordico Freyja

Incarna la bellezza muliebre, e il suo potere è quello della bellezza e del piacere sessuale, il suo nome significa “signora” e le era dedicato il venerdì (Fri-day, Freya's day): la sua runa è Gebo.

Dio nordico Frigga

A volte assimilata a Freyja, è la dea “amabile”, il potere del patto d'amore, del matrimonio, della gravidanza, del parto e della riconciliazione, oltre che il potere coesivo della famiglia: la sua runa è Perthro.

Dio nordico Mani

E' il dio della Luna (che nella mitologia nordica è maschile, mentre il sole è femminile), presiede alla misurazione del tempo e scandisce i processi naturali, gli era dedicato il lunedì (Mon-day, Moon's day) e la sua runa è Naudhiz, la forza dei cambiamenti all'interno dei cicli.

Le Norne

Esse personificavano il principio di causa ed effetto e del cambiamento evolutivo, avevano aspetto femminile ed erano considerate le filatrici del fato (non le creatrici) indicando con ciò che l'individuo è ampiamente responsabile del proprio destino, anche davanti a un elemento “casuale” è la risposta all'avvenimento inatteso che determina i risultati.
La più anziana delle tre Norne è Urd (“origine”, o “ciò che è stato girato”), intendendo che si è originato dalle azioni passate, la seconda è Verdandi (“ciò che sta girando”) e governa il presente ovvero il risultato del passato.
La terza che è la più giovane è Skuld, “la dispensatrice”: dispensatrice di cosa? Dispensatrice del destino, di ciò che è destinato  a prendere forma nello scorrere del tempo, ella tesse il futuro intrecciando i fili del passato e del presente.
Alle Norne era dedicato il sabato, e la loro runa è la runa del destino, quella vuota..

Ovviamente erano molti di più le divinità nella tradizione Nordica collegata alle rune ma questo non è un trattato sulle divinità, bensì vuole essere solo una nota introduttiva al modo di pensare e intendere di quelle popolazioni che generarono le conoscenze ad esse collegate.

 

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