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Novità sul disastro nucleare di Fukushima avvenuto l'11 Marzo 2011, informazioni che non vengono riportate dagli organi di stampa sia locali che mondiali, come se la cosa non fosse mai successa...
Fukushima News Giappone
In queste ultime settimane non si è più sentito parlare del disastro accaduto a Fukushima, che ha interessato milioni di persone, sia in Giappone che nel mondo. Disastri nucleari che passano sottogamba alle agenzie di informazione mondiali, pur ritenendosi libere da evidenti obblighi politici che vorrebbero che le persone pensassero, come già accade spesso di sentire, che il nucleare è sicuro.
Ebbene oltre a non essere sicuro è anche eccessivamente pericoloso, e ad attestarlo sono i fatti di cui parliamo qui oltre a quelli che non sono stati divulgati sia sugli sviluppi della faccenda che riguardo ai retroscena non svelati, ma ora ne parleremo. Diciamo innanzitutto che, attualmente si stanno registrando in Giappone, nei pressi delle zone colpite dalla tragedia della centrale nucleare, alte concentrazioni di Cesio radioattivo derivante dalle ceneri di rifiuti domestici a Tochigi, zona limitrofa al disastro, ciò significa che una certas quantità di Cesio arriva ancora dalla centrale nucleare.
Dall'inizio del 2012 i livelli di questa sostanza radioattiva, non solo non stanno diminuendo ma si stanno anche pericolosamente depositando nel ciclo vitale dell'ecosistema, in special modo come riscontrato nelle città di Ashikaga, Tochigi (185 km da Fukushima), e questa cenere di cui si parla non deriva da detriti generati dal disastro ma solo dalle ceneri di rifiuti casalinghi, e la cosa insospettisce parecchio visto che si continua ad asserire che tutto vada bene.
Dalle analisi si vedeva come questa sostanza decrescesse fino a marzo, dai dati riportati presi dall'ambiente ma poi a giugno ha avuto un nuovo picco, segno che ci siano delle cose che non vanno e che non ci vogliono dire.
La TEPCO l'agenzia che possiede la centrale in questione, ha asserito che sta monitorando le temperature all'interno dei reattori ma opra come ora, da ciò che dicono dei cittadini scrupolosi giapponesi, rimane solo uno dei termometri che controllano realmente ciò che accade all'interno del motore nucleare, e la cosa insospettisce molto visti i comportamenti per nulla corretti sia dei proprietari dell'azienda che dei suoi dirigenti, risulta infatti che la TEPCO avesse obbligato nove dei suoi tecnici a schermare col piombo i rilevatori di radioattività (si tratterebbe di operai precari assunti per 4 mesi così da non poter poi fare causa per eventuali danni riportati in servizio) e questo ha fatto sballare completamente i rilevamenti dei livelli di pericolosità che non sono stati resi noti nemmeno dalle autorità governative, in un puerile e insano tentativo di tenere tutto sotto controllo, opinione pubblica in primis, perché le azioni dell'azienda non crollassero del tutto e i dividenti non andassero a picco.
La cosa è di una gravità inaudita e conferma le peggiori ipotesi fatte sulla sottovalutazione delle radiazioni all'interno degli edifici dei reattori, proponendo uno scenario che è molto simile a quello di Chernobyl, con i "liquidatori" mandati al macello nucleare. La Tepco utilizza i dosimetri per decidere quanto i lavoratori possano stare all'interno degli impianti senza superare il limite (altissimo) di emergenza del governo di esposizione di 50 millisievert all'anno. Le radiazioni all'ora registrate dove lavoravano i "liquidatori" in subappalto erano comprese tra gli 0,3 e gli 1,2 millisievert.
Almeno 9 "liquidatori" precari hanno ceduto al ricatto lavoro contro salute, ma tre si sono rifiutati di prendere i dosimetri truccati ed ora denunciano apertamente di ritenere tutto questo un crimine. Non è chiaro se i dosimetri truccati siano stati utilizzati anche da altre imprese in subappalto. Un recente studio dell'Università di Stanford ha detto che 15 e 1.300 persone potrebbero morire a causa dell'esposizione alle radiazioni da Fukushima, forse, alla luce di quanto sta emergendo, la cifra potrebbe essere molto ottimistica.
Infatti secondo l'agenzia giapponese Kyodo News, alcune indagini hanno evidenziato proprio questi comportamenti altamente lesivi per la salute della popolazionoe e l'informazione pubblica, oltre a questo, hanno concluso che la Tokyo Electric Power & Co ha gestito male la sua risposta alla crisi e la regolamentazione del settore nucleare e non è riuscita a preparare sufficienti misure di attenuazione dei disastri, dato che era "eccessivamente fiduciosa" riguardo alla sicurezza degli impianti di energia nucleare.
La commissione istituita dal governo giapponese per investigare sull'accaduto, ha criticato pesantemente il modo in cui l'utility ha gestito il disastro, smentendo così la stessa azienda e l'International atomic energy agency (Iaea) che pochi giorni fa si era complimentata per la pronta reazione del Giappone e ha sollecitato il governo a continuare a tenere strettamente sottocontrollo quel che succede a Fukushima Daiichi.
Nel frattempo nuove analisi effettuate sulla fauna ittica indicano che l'85% dei pesci presenti nella zona ha dimostrato un tasso di Cesio superiore ai livelli accettabili per poter essere venduto o mangiato, anche se la prefettura di Fukushima sta già cercando di vendere il pesce della zona ma non si capisce se sia perché nessuno dice loro la reale situazione odierna o solo perché hanno ricevuto ordini per mettere in vendita pesce radioattivo, intanto i consumatori italiani, sono avvertiti dal comperare prodotti giapponesi anche se le autorità italiane dovesse assicurare la genuinità dei prodotti, perché da come è stato ampiamente dimostrato dalla storia e dai fatti, del Governo non ci si può fidare se sotto ci sono interessi economici.
Una e-mail di emergenza inviata alla stampa locale dalla TEPCO, ha avvisato che da un monitoraggio delle condotte del gas interno della centrale risulterebbe esserci una falla al primo piano del secondo reattore dell'ìedificio delle turbine, che gli addetti ai lavori hanno fissato con del "nastro adesivo" per fermare la perdita: l'agenzia TEPCO non ha rilasciato però dichiarazioni di perdite radioattive derivate dall'inconveniente