Cristianesimo dei Celti

Religione celti cristiani

Narra una leggenda che quando i primi missionari cristiani giunsero in Gran Bretagna per convertire gli "atei" si imbatteronno in una versione molto civilizzata e più incorrotta proprio della fede che intendevano predicare. La Chiesa che incontrarono, si dice fosse quella dei Culdi. Ma chi erano i Culdi e da chi appresero le proprie conoscenze?

croce celtica cristiana

Croce celtico-cristiana

 

Sebbene alcuni studiosi siano del parere che la fonte da cui sgorgò l'antica fede dei Culdi fosse il Druidismo, è più probabile che i primi portatori del messaggio cristiano fossero profughi giudei sfuggiti alla collera di più ortodossi connazionali. L'oscura natura del termine "Culdich" o, per usare la sua versione anglicizzata, "Cheldee", ha indotto numerosi autori a speculare sul suo significato, avendo delle assonanze con il termine Caldei.

Un illustre agiologo di nome John Colgan tradusse Culdich con l'espressione "quidam advanae", "certi stranieri", riferendosi in particolare a quelli venuti da terre lontane, mentre Freculphus apud Godwin dichiara che certi amici e discepoli di Gesù ripararono in Gran Bretagna nel 37 d.C. per sottrarsi alle persecuzioni scatenatesi sulla scia del mistero dell'Ascensione.

I "certi stranieri" furono, si dice, ricevuti in modo molto ospitale da Arvirago (Caratacus), re dei britanni occidentali o Siluri, che dimorava in un vicino collegio druidico. Questo stesso re successivamente concesse loro un terreno della misura di didici pelli o aratri su cui fu eretta la prima chiesa cristiana. Il censimento di Domsday del 1088 d.C. conferma questo fatto: "La Domus Dei, nel grande monastero di Glastonbury. La chiesa di Glastingbury, possiede nella sua villa 12 pelli di terra per cui non sono mai stati pagati tributi".

croce cristiana celtica

Similitudine croce cristiana e celtica

Nel corso degli anni si sono accumulate molte prove a sostegno della leggenda che designa la chiesa di Glastingbury come il primo edificio cristiano erretto in questo paese, probabilmente sotto la direzione proprio di quelle persone che avevano conosciuto Gesù parlandogli in prima persona e che perciò sapevano citare le sue parole e i suooi sentimenti meglio dei successivi seguaci del culto cristiano, le cui credenze erano imbevute di influenze romane, greche e di altri influssi esterni.

Una leggenda molto amata, anche se storicamente non dimostrata (quando mai lo sono le leggende) narra che lo stesso Gesù visitò Glastonbury e altre parti del West Country d'Inghilterra durante i cosiddetti "anni perduti" (nei quali si può inserire la visita di chiunque senza necessità di documentare l'accaduto...) del suo ministero pastorale, mentre la storia di Giuseppe di Arimatea e della sua famosa spina è "ben documentata" in tutte le guide turistiche ufficiali di Glastonbury. Pur di attirare turisti sarebbero in grado di dimostrare anche la nascita dello stesso Dio in una culla dell'epoca...

Dal momento che l'apostolo Filippo predicò ai celti gallici, come riferisce Freculphus, non vi è motivo per cui i suoi contemporanei non abbiano visitato le isole britanniche, nel qual caso sarebbe logico supporre che le loro prime conversioni ebbero luogo tra le classi colte dei collegi druidici, in ogni caso, sulle storie connesse a Gesù e a Giuseppe personalmente ritengo si tratti di falsi di epoche abbastanza recenti o comunque avvenute dopo alcuni secoli dalla "cosiddetta" nascita e "avvenuta" storia di Gesù, non esistono infatti riferimenti certi storici dell'epoca in cui si svolsero i fatti narrati dalla Bibbia che attestino la reale esistenza di un proclamato "re ei cieli" morto sulla croce, esistono invece molti rimandi a leggende mitologiche ben precedenti, già all'epoca Sumera, di storie uguali da cui vennero tratte molte delle favolette tutt'oggi insegnate ai bambini nelle scuole che vorrebbero un Gesù reale con avvenimenti veramente accaduti al tempo... un pò come accadrebbe se cercassimo di far passare la figura di Babbo Natale come reale.

Quasi certamente, all'arrivo dei missionari cristiani nelle isole britanniche, trovarono simboli e storie che riuscivano a incastrarsi con i miti cattolici, quindi li usarono per asservire meglio le menti deboli di chi credeva nelle religioni del luogo, appropriandosi del simbolo della croce che poi divenne il simbolo, che ancora oggi viene usato nelle chiese cristiane, poiché precedentemente quel periodo il vero simbolo usato dai cristiani era la Tau, una croce a forma di T e il pesce stilizzato, già usato dai primi cristiano-ebrei nella regione della Palestina.

Una cosa assodata è che l'antica chiesa cristiana abbracciata dai druidi celtici era nota come "Chiesa dei Culdi", nome derivatoda Culdich, o profugo, e che la casta sacerdotale di questa chiesa era costituita in maggioranza da druidi convertiti al cristianesimo, i quali rivendicavano la propria come la chiesa Madre del cristianesimo. Benché da qualche anno a questa parte gli albori del cristianesimo sono oggetto di studi accademici e in particolare dell'attenzione dei media esteri, non risulta che queste rivendicazioni siano state incluse nelle dissertazioni e nei dibattiti in corso.

Fortunatamente non sono sostenitrice di alcuna di queste tesi, dal momento che non aderisco ad alcuna collettività religiosa organizzata o riconosciuta, giacché penso che ognuno dovrebbe avere a che fare solo con la sua coscienza senza necessità di appoggiarsi a un qualche "dio" creatore senza arte né parte, per decidere come vivere la vita.

 

 

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