Buddhismo I 5 JAMBHALA DELLA PROSPERITÀ
La leggenda di Jambhala il Buddha tibetano della prosperità risale all'XI secolo, l'epoca in cui visse Lama Atisha. Camminando un giorno nei pressi di Bodhgaya, il lama vide un vecchio che moriva di fame. Commosso dalla sua sofferenza tagliò un pezzo della sua stessa carne e gliela offrì, ma il vecchio scosse il capo e disse: “ Come posso mangiare la carne di un monaco?”. Atisha pensò:”Certo non può ma neppure io posso tollerare di vedere tanta sofferenza”: Triste e impotente il monaco giacque, interrogandosi su cosa potesse fare.
All'improvviso apparve una luce bianca. Lama Atisha volse lo sguardo in alto e vide Cenresig dalle mille braccia, il Buddha della compassione, che gli disse:”Mi manifesterò come Jambhala, il Buddha della ricchezza per concorrere a eliminare la loro povertà e consentire loro di praticare il Drama”.
Delle sue origini indiane reca testimonianza il suo aspetto . Nel tempo si sono evoluti non uno ma cinque Jambhala, ciascuno con il proprio mantra e la propria preghiera, per aiutare a eliminare la povertà e a richiamare la stabilità economica che permette di praticare il sentiero spirituale.
Il Jambhala Giallo siede su un loto, un sole e un disco lunare e nella mano sinistra tiene una mangusta che sputa preziosi gioielli. Il Jambhala Bianco siede su un drago turchese e ha nella mano sinistra una mangusta che sputa diamanti e gioielli.
Gli altri tre Jambhala sono quello Nero, che è solitamente raffigurato in piedi, con espressione irosa e circondato da un anello di fuoco , il Jambhala Verde raffigurato in un saldo abbraccio con la consorte e il Jambhala Rosso che, raffigurato talvolta con la testa di elefante, secondo alcuni corrisponde alla popolarissima divinità indù dell'abbondanza, il Signore Ganesh.
Tutti i Jambhala recano nella mano sinistra la mangusta che sputa gioielli, simbolo che, per chi pratica con sincera motivazione il rito di Jambhala, favorisce l'afflusso di benessere nell'ambiente domestico, che come tutti sanno benissimo, se si dispone di risorse finanziarie sufficienti è più facile esercitare un pensiero non egoistico e sviluppare un atteggiamento generoso nei confronti degli altri.
Scopo della pratica dei Jambhala è quindi l'eliminazione dell'insicurezza che deriva dal doversi preoccupare del denaro per non essere distratti dalla fame, dalla povertà o dalla mancanza di mezzi economici.
Per apprendere le tecniche meditative dei Jambhala rimandiamo il lettore al link “Tecniche meditative Buddhiste”.