Sagittario Astrologia
Sagittario caratteristiche e personalità del segno
Se c’è una parola che sembra cucita a misura addosso a questo segno è “viaggio”. Il segno del Sagittario è fortemente legato al simbolismo del viaggio; dal viaggio psicologico, a quello geografico, fino ad arrivare al viaggio alla scoperta di sé ... in ogni caso, i nativi, si mettono sempre in viaggio e in movimento e, ... girando girando, scoprono che non si conoscono affatto e che tutto ciò che hanno incontrato fuori altro non è che un pallido riflesso di ciò che devono incontrare dentro. In fondo il viaggio è uno dei modi per incominciare a conoscere la “diversità”, prima geografica, culturale e religiosa ... ma, in fondo, tutto porterà alla propria diversità, allo straniero che occupa parte della nostra psiche e che, prima o poi bisognerà “colonizzarlo e renderlo ... domestico”.
Il Sagittario è governato da Giove e, dal grande signore Dio dell’Olimpo, ha preso qualità notevoli tra cui la “grande visione”, la fiducia nelle proprie possibilità, la voglia di conoscere che può diventare quasi una frenesia, una vera e propria inquietudine che spinge a non restare fermi e, infine, il desiderio di elevarsi al di sopra della materia dentro la quale, tuttavia, questo segno è ancora fortemente radicato.
Infatti, Zeus, simboleggiava pienamente queste qualità: faceva fatica a stare dentro ai limiti imposti dalla regole e dalla necessità di non poter conoscere tutto pur essendo il capo degli Dei; aveva bisogno di integrare il suo lato femminile perché attraverso di esso poteva diventare saggio, per cui, la possibilità di essere un Dio dei Cieli a tutti gli effetti, la assume solo quando segue i consigli di Meti e divide i regni, evitando così di diventare un tiranno oligarchico mosso dalla continua necessità di controllo. Zeus in questo dimostra l’integrazione del suo lato femminile, evitando una guerra di potere che lo avrebbe distrutto come era accaduto ai suoi predecessori.
Un’altra caratteristica di Zeus stava nel suo potere “fecondante”, simbolo di abbondanza e di capacità di creare; in effetti lui ebbe molti figli e di tutti si interessò personalmente. Con questo Dio i nativi condividono la passionalità, la visione creativa, lo sguardo sul futuro e su ciò che non è ancora visibile e la fecondità a tutti i livelli.
Il Sagittario, come Zeus, non vuole limiti, è addetto a superarli, a non “vederli” e quindi a cercare di andare oltre. E’ il segno che si pone al quadrato sia della Vergine che dei Pesci, ed è un vero e proprio “star gate” che può consentire o sbarrare la porta alla vera rinascita, quella che permette agli esseri umani di percepire ciò che sta oltre alla sfera della materialità e che consente di intuire che c’è ben altro, ci sono altre dimensioni che, anche se non possono essere comprese attraverso i cinque sensi, sono comunque percepibili con altri “sensi” quelli a cui, a tutti gli effetti, bisogna affidarsi. Il Sagittario ospita anche il domicilio di Nettuno che si presenta qui come possibilità di poter passare da una “credere che esista qualcosa anche se non è ancora visibile” al sentirsi parte di un Tutto con cui si sperimenta un vero senso di spiritualità.
Il Sagittario è sostanzialmente un segno che rappresenta una “linea di confine” che vede due parti e che deve cominciare a prenderle in considerazione: un lato è ben ancorato al corpo, ai sensi, all’istinto, ma l’altro, comincia ad allontanarsi perché costantemente attratto da un progetto superiore, che immagina e intuisce attraverso l’aggancio di valori e di ideali che non appartengono alla sfera della materialità; i nativi sperimentano che c’è una parte della mente che sfugge al controllo razionale e, con questa parte, intuiscono la presenza di qualcosa che va oltre l’Io e oltre la mente ordinaria.
Per poter portare avanti il suo progetto il nativo Sagittario ha in dotazione alcune capacità molto interessanti che sono il non accontentarsi mai di ciò che è e di ciò che sa; l’essere sempre pronto per una nuova avventura; avere fiducia illimitata nelle proprie visioni e capacità; l’essere ottimista per natura e confidare in un senso di “provvidenza superiore” che in qualche modo soccorrerà e permetterà di concludere ciò che sta facendo.
E’ un segno che ha bisogno di spazio e di movimento; in caso contrario si sente soffocare e diventa ansioso e impaziente. L ’ombra del Sagittario è legata alla mancanza di discriminazione il che può condurre i nativi a credere ciecamente senza riuscire a valutare e a pensare con la propria testa. La presenza di Nettuno nel segno può portare facilmente un soggetto con queste particolarità e non un non perfetto equilibro interiore al fanatismo e all’illusione di poter avere potere creando schiere di seguaci, oppure seguendo “ipotetici guru” che, a loro avviso, hanno in tasca la verità e sono pronti a regalarla a chiunque stia dalla loro parte.
E’ un segno che deve avere risolto molto bene le problematiche di potere viste e portate in luce dal precedente segno dello Scorpione; in caso contrario può credere nell’assoluta bontà del proprio pensare e della propria filosofia di vita, fino al punto da volerla imporre a chiunque incontri per la strada. Certi missionari sono stati fortemente colpiti da questa “sindrome” al punto da travolgere il modo di essere, i valori, la filosofia religiosa e gli equilibri di culture diverse dalla nostra ma spesso più spirituali e sagge di quella che si cercava di imporre con forza e l’irrazionalità, quando non con crudeltà.
Il Sagittario è anche il segno dell’insegnamento che può essere visto come il trasferimento ad altri di una propria elaborazione e di un proprio comprendere; l’insegnamento però, quando c’è ancora l’ombra, può facilmente scivolare in un indottrinamento teso ad inculcare il proprio modo di pensare e la propria verità ad altri. Come ogni altro segno il Sagittario ha bisogno di una mente limpida e di intenzioni che siano esenti da paranoie di potere dell’IO; se questo non accade i rischi sono ancora più grandi perché il campo dove può spaziare questo segno è molto più allargato e può investire proprio quello della “visione e del delirio di santità”, dove i confini tra il materiale e il divino, tra il naturale e il soprannaturale sono veramente molto sottili.