Pesci Astrologia
I Pesci caratteristiche e personalità del segno
I Pesci sono l’ultimo segno dello Zodiaco e condensano dentro di sé l’intera esperienza che è stata fatta nel ciclo che è iniziato partendo dal segno dell’Ariete. Cominciamo con l’osservare il glifo dei Pesci che, simbolicamente, è molto interessante: due pesci - legati tra loro - che nuotano in senso inverso.
A livello generale questo simbolo rappresenta l’incontro o meglio il potenziale re-incontro tra l’individualità (primo pesce) e la totalità (secondo pesce); è chiaro che questo deve avvenire nel segno dei Pesci, e di certo non è un compito facile da portare a conclusione: si tratta infatti di una integrazione in cui individualità e collettività possano ritornare a dialogare e a condividere ciò che ci circonda attraverso il grande senso di “partecipazione” a cui siamo chiamati. Sul piano psicologico possiamo interpretare questo segno come il riallineamento tra l’Io e il Se’ che in termini di coscienza dovrebbe rappresentare l’abbandono definitivo di tutte le divisioni che sono state create e quindi, di tutti i condizionamenti che così tanto hanno frammentato e frammentano la vita e l’anima degli esseri umani.
L ’ultimo segno deve riuscire a comprendere che l’Io è una “falsa identità” necessaria all’inizio della vita ma che dovrà essere in grado di auto-trascendere via via che l’individuo prende consapevolezza e impara ad usare le sue potenzialità (empatia, sensibilità, capacità di cogliere e di percepire al di là dei 5 sensi e raggiungimento di un sano distacco partecipativo) per “sentire” ciò che arriva dall’interno, ovvero dall’esperienza diretta della propria coscienza; la presenza di Nettuno e di Giove – i due signori di questo segno – è lì per ricordarci che la vita ha bisogno di continuo nutrimento non solo alimentare, ma soprattutto spirituale.
Il segno dei Pesci in particolare, a livello simbolico, deve alimentare i suoi corpi sottili che sono pronti ad aprirsi all’universale: è proprio nel progetto di questo segno il compito di creare un canale per la vera guarigione che è fatta di “riunificazione” con la fonte originaria da cui ci si è staccati al momento della nascita; deve quindi aprire una porta con il Divino che è in noi e fuori di noi e che è presente in ogni cosa a cui si partecipa.
Del resto, fin dall’inizio della sua vita individuale il nativo Pesci sperimenta questo senso di “vuoto”, di “diversità” e di “assenza” che cerca di colmare attraverso mille palliativi che solo temporaneamente sembrano “riempire”; in realtà la percezione di insoddisfazione e di svuotamento permane perché deriva dalla consapevolezza di “essere stati un’unità” e di averla perduta al momento della nascita fisica. Nel tempo, i Pesci capiscono che solo un senso vero di partecipazione con ciò che lo circonda e l’acquisizione di un vero senso spirituale della vita potrà “risanare” la ferita originaria, quella che sostanzialmente noi tutti viviamo come una “caduta”, o meglio, come la rottura di un rapporto che prima c’era e di cui abbiamo memoria come “nostalgia”.